Modena è una tra le città italiane maggiormente inquinate.
Nell’ultimo report, “Mal’aria di città 2020”, Legambiente ha evidenziato che in tutti gli anni tra il 2010 e il 2019 a Modena si sono registrati giorni in cui il livello di PM10 ha sforato i limiti imposti dalla Commissione Europea. Il PM10 è un inquinante disperso nella bassa atmosfera che ha un impatto fortemente negativo sulla salute delle persone.
Buona parte dell’inquinamento atmosferico è dovuta al traffico veicolare. Nella città di Modena il numero di veicoli circolanti è in crescita. In città si registra infatti una densità di 858 veicoli/Km2, sensibilmente superiore alla media italiana di 764 (fonte: ISTAT). Dei veicoli modenesi solo il 18% sono veicoli a basse emissioni.
Monitorare l’inquinamento e rendere i dati della qualità dell’aria disponibili a tutti i cittadini possono sensibilizzare l’intera comunità e incentivarla a compiere azioni di contrasto all’aumento dell’inquinamento.
Uno degli obiettivi del progetto TRAFAIR è quello di misurare costantemente il livello di alcuni gas presenti nell’aria: monossido di azoto (NO), biossido di azoto (NO2), monossido di carbonio (CO) e ozono (O3).
Le misurazioni sono fornite da 13 sensori, ognuno dei quali ha al suo interno quattro celle, una per ogni gas da misurare. Inoltre, i sensori sono in grado di misurare la temperatura dell’aria e l’umidità.
SENSORI
CELLE
GAS
I sensori sono dislocati in punti diversi di Modena e vengono spostati frequentemente in modo da monitorare l’inquinamento nell’intera città. Le centraline di ARPAE vengono utilizzate per calibrare i sensori, cioè per trasformare il dato grezzo fornito dal sensore in un valore che rappresenta la concentrazione di ognuno dei quattro gas nell’aria. Durante il periodo di calibrazione i sensori si trovano vicino a una delle due centraline ARPAE che si trovano in via Giardini e presso il Parco Ferrari a Modena.
Tra i principali obiettivi di TRAFAIR c’è anche la previsione della qualità dell’aria, in particolare del livello di NOx.
La previsione è possibile grazie all’uso di modelli predittivi che tengono conto del traffico veicolare a Modena e altre fonti di inquinamento, come il riscaldamento domestico. Il traffico è monitorato grazie a circa 400 sensori posti sotto il manto stradale, che permettono di conoscere il numero di veicoli che circolano sulle strade modenesi.